I beni economici sono onerosi e il loro acquisto avviene mediante moneta, la quale è anch’essa limitata e soggetta alla legge dell’utilità decrescente.
Quando si acquista un bene, si raffronta la sua utilità marginale con quella della moneta che si deve dare in corrispettivo. È appunto in base a tale raffronto che il consumatore valuta se ed in quale misura gli convenga acquistare il bene in questione.
Il raffronto fra l’utilità marginale di un dato bene e quella della moneta occorrente per il suo acquisto non fa che tradurre nel linguaggio della scienza il nostro comportamento di tutti i giorni.
Il consumatore prima di adottare una decisione tiene conto degli altri molteplici bisogni insoddisfatti che lo sollecitano e che sono spesso in concorrenza tra loro. Pertanto il consumatore si regolerà in modo da ottenere dai mezzi di cui dispone la maggiore soddisfazione complessiva (massimo edonistico individuale). Questo obiettivo potrà costringere il consumatore a sacrificare in tutto o in parte le necessità meno urgenti.
Se due beni presentano per l’individuo la medesima utilità marginale, egli sceglie quello che costa di meno. Quando una persona intende acquistare beni diversi, aventi ognuno il suo prezzo, preferisce evidentemente i beni o meglio le dosi di essi che presentano un’utilità marginale ponderata maggiore. Seguendo questo criterio, il soggetto fa sì che, a spesa avvenuta le utilità marginali ponderate dei beni acquistati risultano uguali tra di loro.
Per ottenere il massimo di utilità da una somma limitata (o da un certo reddito) l’individuo deve ripartire il denaro disponibile tra i beni desiderati in modo che a ripartizione avvenuta, le utilità marginali ponderate dei beni stessi siano uguali.
Questa legge del livellamento delle utilità marginali ponderate indica in sostanza che il compratore tende a ricavare da ogni moneta spesa la massima soddisfazione. In tal modo egli riesce a conseguire il massimo edonistico possibile in quella situazione che prende il nome di equilibrio del consumatore.
Per utilità economica di un bene si intende la sua capacità di soddisfare un bisogno.
Esistono 3 tipi di utilità
-utilità iniziale
-utilità totale
-utilità marginale
Si definisce utilità marginale ponderata il rapporto che esiste fra utilità marginale totale e il prezzo del bene ( Ump=UM/P ) ; partendo dal presupposto che non tutti i beni hanno lo stesso prezzo bisogna calcolare l’Ump di tutti i beni, confrontarle fra loro e concludere che il punto di equilibrio , il consumatore lo raggiunge con il numero di unità in cui Ump sono uguali.