L’oligopolio (dal greco oligos, che significa «poco» e polein, «vendere») è una forma di mercato molto diffusa nella realtà. È caratterizzato da grandi imprese (pochi offerenti) che dispongono di ingenti capitali e realizzano la produzione su vasta scala, tanto che sono in grado di agire sul costo di produzione e sul prezzo.
Per le nuove imprese non è facile entrare in un mercato oligopolistico, perché quelle esistenti, di grandi dimensioni, sono in grado di offrire condizioni molto vantaggiose, invece le piccole imprese che entrano nel mercato hanno costi più alti e non riescono a praticare gli stessi prezzi. In altri termini, in questo mercato sussistono delle barriere all’entrata, dovute soprattutto alle notevoli dimensioni degli impianti necessari alla produzione.
Quindi in questo mercato la concorrenza è un po’ scoraggiata. In alcuni casi sono le stesse imprese che tentano di accordarsi per evitare di farsi concorrenza, considerato che la concorrenza in generale, comporta una diminuzione dei profitti. Questi accordi chiamati “cartelli” sono vietati dalla legge perché danneggiano i consumatori.
Sono oligopoli i mercati degli elettrodomestici, delle automobili, della benzina, dei computer ecc.
L’oligopolio è perfetto o indifferenziato quando le imprese offrono prodotti omogenei; questo è il mercato delle materie prime (petrolio, acciaio, cemento) e dei beni strumentali (escavatori, gru). In questo caso l’impresa leader decide la quantità da produrre e il rispettivo prezzo.
Nell’oligopolio imperfetto o differenziato le imprese offrono prodotti differenti per caratteristiche esteriori; è tipico del mercato dei beni di consumo (automobili, elettrodomestici). In questo caso ogni impresa adotta tutte le strategie possibili di pubblicità e di vendita per accaparrarsi la più vasta area di mercato; pertanto il prezzo è instabile in quanto risulta dalle decisioni di un’impresa e dalle reazioni delle altre imprese.
Il mercato delle automobili è un oligopolio differenziato, perché i beni prodotti presentano tutti caratteristiche proprie che possono influenzare il consumatore nell’acquisto, al di là delle modeste differenze di prezzo.