Al giorno d’oggi si sente sempre più parlare di obbligo di PEC per le partite IVA, ma come stanno realmente le cose? La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un servizio nato come alternativa alla raccomandata postale con ricevuta di ritorno. Per l’utente finale il suo utilizzo è del tutto equiparabile a quello di una classica e-mail. Tuttavia, la differenza tra le due tipologie di servizi è sostanziale in quanto la PEC, a differenza della classica e-mail, offre una garanzia legale riguardo la certezza dell’invio e della consegna al destinatario. I vantaggi che essa offre rispetto ad una classica raccomandata sono riconducibili ai brevi tempi di trasmissione, ai costi praticamente azzerati per l’invio e la ricezione di messaggi, fatta eccezione per il canone annuo che permette di usufruire del servizio stesso e della avvenuta certificazione del messaggio trasmesso. Sebbene la PEC sia nata per un preciso scopo iniziale, essa nel tempo ha assunto un ruolo determinante nei rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione. Essa è divenuta il solo strumento concretamente utilizzabile per il cittadino, poiché permette il suo domicilio digitale, ovvero il “luogo” dove è possibile ricevere tutte le comunicazioni da parte della PA. Infatti, a seguito dell’entrata in vigore del DL. 76/2000, a partire da ottobre 2020 saranno applicate sanzioni amministrative per imprese e professionisti, non ancora forniti di PEC, che potranno arrivare sino a 2000 euro. La rivoluzione che ha apportato il suo impiego non si limita al campo delle raccomandate, ma coinvolge tutti i soggetti, dai singoli cittadini alle imprese. Infatti, la PEC può essere utilizzata per inviare contratti, ordini, fatture o corrispondenza con la Pubblica Amministrazione, trasmissione di documenti riservati e quant’altro possa avere valore legale. Altra importante caratteristica di tale servizio è data dal fatto che la PEC oltre a certificare la trasmissione e l’avvenuta consegna di un messaggio, ne garantisce anche l’integrità del suo contenuto, permettendo così svariati utilizzi che vanno oltre la semplice trasmissione di un messaggio o di un file. Le ricevute elettroniche attestano infatti, con opponibilità ai terzi, la spedizione del messaggio di PEC e la sua consegna al destinatario. Il passaggio al digitale è utile anche in caso di contenzioso poiché quanto trasmesso arriva a trasmissione integro e diventa pertanto un’impresa al dir poco ardua dimostrare in giudizio che il documento ricevuto è diverso da quello inviato in assenza di tracce informatiche. Numerosi dunque i vantaggi che la PEC ha apportato e si presume continuerà ad apportare nel corso del tempo, diventando sempre più uno strumento quasi indispensabile per cittadini ed imprese.
Alessandro Milazzo