Diverse sono le strategie che l’impresa può adottare al fine di ottenere il massimo profitto a seconda della forma di mercato in cui opera.
Esistono varie forme di mercato e nel mondo reale le differenze sono tutt’altro che formali. Infatti, i mercati strutturati diversamente si caratterizzano anche per la diversa distribuzione di benefici e svantaggi fra produttori e consumatori.
Inoltre, nelle economie più avanzate è difficile trovare le forme di mercato nettamente distinte che la teoria microeconomia ci propone. Le principali forme di mercato sono la libera concorrenza (o concorrenza perfetta), il monopolio, la concorrenza imperfetta e l’oligopolio (cioè la merce è prodotta solo da alcune grandi imprese).
La libera concorrenza spinge le imprese a utilizzare i fattori produttivi (capitale e lavoro) in modo efficiente e fa in modo che il sistema economico realizzi il massimo volume possibile di produzione di beni e servizi. In regime di libera concorrenza il prezzo dei beni tende a uguagliare il costo di produzione dei beni stessi.
In questo mercato si realizza la sovranità del consumatore; cioè, se i consumatori domandano patate, le imprese agricole produrranno patate, se i consumatori domandano olio, le imprese agricole produrranno olio. Per le imprese è del tutto indifferente produrre patate o olio, quindi si adegueranno ai desideri dei consumatori.
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