La Chiesa Madre di Belpasso è un’imponente costruzione progettata dall’architetto G. Bellia nel 1700. Inizialmente aveva solo la navata centrale, in seguito sono state aggiunte le altre due navate (quella di Santa Lucia e quella del Sacro Cuore). Questa Chiesa, situata in Via Roma, è un particolare emblema di barocco siciliano; la costruzione presenta dei cornicioni in pietra lavica sempre in stile barocco. Attaccata alla Chiesa vi è la torre campanaria, in puro basalto lavico, in cui sono collocate 7 campane. Tra esse emerge “il campanone”, realizzato nel 1815, ed è tra i più grandi in Italia (ha un peso di oltre 8.000 kg e un’altezza di circa 2,5 mt). Questo campanone per tutta la notte del 13 dicembre diffonde un suono cupo, melodioso e veramente inconfondibile. All’interno di questa chiesa possiamo trovare delle opere d’arte resistite ad eruzioni vulcaniche e a terremoti. Nella navata destra, eretta nel 1883, si possono ammirare delle preziose tele che raffigurano la Sacra Famiglia (sec. XVIII) e l’Incoronazione di Maria Ss. (sec. XVIII). Nella navata sinistra costruita nel 1828 viene conservata una tela artistica di un autore ignoto del XVII secolo che rappresenta la Madonna del Rosario. Una delle opere più importanti del patrimonio artistico di Belpasso è il Crocifisso che risale al secolo XVI ed è custodito nell’omonima cappella barocca.
All’ interno della Chiesa sono custodite, in uno scrigno di argento cesellato del ‘700, le tre reliquie di Santa Lucia. La prima reliquia è racchiusa in un braccio d’argento (donato dai veneziani nel 1654); la seconda è un pezzetto di osso di un dito della Santa (1657); la terza reliquia è un metacarpo di Santa Lucia ed è stato donato dall’Arcivescovo di Catania nel 1989. Lo scrigno in cui sono conservate le reliquie è collocato nell’artistica cameretta di Santa Lucia, addobbata di stucchi e di damasco rosso. Questa cameretta fu costruita nel dopoguerra per volere di tanti devoti; il parroco della Chiesa afferma che queste reliquie sono un forte incitamento all’esercizio della fede. È ancora vivo il ricordo della protezione di S. Lucia durante la seconda guerra mondiale. Era il 6 agosto 1943 e Belpasso era un paese deserto, perché tutti erano sfollati nelle campagne vicine. Nel Paese erano rimasti soltanto il parroco e il podestà. Alla 4° traversa, i tedeschi avevano posto il carro armato “tigre” per iniziare la battaglia. Ma miracolosamente questo carro armato si inceppa e non spara; così gli inglesi possono entrare a Belpasso evitando scontri a fuoco. In questo avvenimento è stato visto un grande segno di protezione di Santa Lucia. Ogni anno, Santa Lucia, patrona di Belpasso, viene festeggiata solennemente: il 13 dicembre è l’appuntamento religioso più sentito dalla Comunità belpassese.
G. Ronsisvalle