Tra le attività essenzialmente agricole figura la coltivazione del fondo, che consiste nelle operazioni rivolte ad ottenere i frutti della terra.
La selvicoltura è la coltivazione dei boschi diretta alla produzione del legname; essa comprende tutte le operazioni relative alla sistemazione del terreno, alla piantagione, alla coltivazione e ai tagli.
È considerato un imprenditore agricolo chi si dedica all’allevamento non soltanto del “bestiame” in senso stretto ma più in generale di qualsiasi altra specie di animali. Pertanto, sono imprenditori agricoli coloro che allevano bovini, equini, suini, ovini, caprini ma anche polli, conigli, tacchini, api, bachi da seta ecc.
È da notare che le attività di coltivazione e di allevamento sono considerate agricole dalla legge quando “utilizzano o possono utilizzare” come fattori produttivi delle risorse naturali (cioè un fondo, un bosco o anche l’acqua).
Sono considerate attività agricole per connessione quelle attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, che sono dirette alla manipolazione, alla conservazione, alla trasformazione, alla commercializzazione e alla valorizzazione dei prodotti ottenuti con le attività agricole principali; si pensi, per esempio, alla produzione del vino dall’uva o di olio dalle olive, alla lavorazione del formaggio dal latte, alla vendita di frutta e verdura.
Non è imprenditore agricolo un floricoltore che acquista più della metà dei fiori da altri produttori e poi li rivende. Non è imprenditore agricolo l’industriale che acquista i pomodori dagli agricoltori per produrre la conserva.
È imprenditore agricolo un vivaista che impianta dei giardini e provvede alla manutenzione.
Ai nostri giorni è molto diffuso l’agriturismo, tra cui rientrano, oltre alle attività di ricezione turistica, anche l’organizzazione di attività ricreative, culturali e didattiche, di pratica sportiva, escursionistiche e di equitazione finalizzate a una migliore conoscenza del territorio e alla degustazione dei prodotti aziendali.
La definizione di imprenditore agricolo è stata sempre autorevolmente confermata.
Possiamo dire che l’assetto civilistico e fiscale riguardante la figura dell’imprenditore agricolo sia tra i più avanzati del mondo, offrendo agli imprenditori un quadro di regole in cui inserire la propria impresa, le proprie prospettive di sviluppo senza dover cambiare la propria natura agricola ma, al contrario, sfruttando tutti gli strumenti, anche societari, che meglio si adattano alla propria realtà. Flessibilità, anche fiscale, ribadiamo, e visione assolutamente moderna dello sviluppo dell’attività agricola sono la chiave del successo avuto dall’articolo 2135 del codice civile.
l’imprenditore agricolo ha una posizione di privilegio rispetto agli altri imprenditori..non ha l’obbligo della pubblicità legale( cioè dell’iscrizione nel registro delle imprese presso la camera di commercio)..non ha l’obbligo della contabilità legale ..inoltre in caso di insolvenza non è soggetto a fallimento..
i giovani imprenditori agricoli sono molto aiutati dall’UE con contributi a fondo perduto e agevolazioni fiscali.