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La Costituzione italiana è stata ispirata da un grande evento che nessuno può ignorare, cioè la 2° guerra mondiale.Al momento dell’insediamento dell’Assemblea Costituente si sapeva che l’Italia doveva essere una Repubblica unitaria, democratica e antifascista, basata sulla sovranità popolare. Sulla base di questi presupposti è nata una Costituzione moderna che riconosce non solo i diritti civili e politici ma anche quelli sociali ed economici. Il principale obiettivo è stato quello di costruire uno Stato nuovo, libero, democratico e più aperto ai bisogni sociali.La nostra Costituzione è definita “democratica” perché il testo costituzionale è interamente pervaso di spirito democratico. Nell’Art. 1 Cost. si trova l’espressione “Repubblica democratica”; senza dubbio, la forma di governo Repubblicana è l’espressione più alta della democrazia, perché tutti i cittadini partecipano alla gestione del potere attraverso rappresentanti, la cui autorità discende dal consenso popolare. Pertanto, il popolo partecipa alla vita dello Stato attraverso l’elezione dei propri rappresentati in tutti gli organi istituzionali (dal Parlamento al Comune); anche la carica del Capo dello Stato non è ereditaria (come accade nella monarchia), ma è “elettiva” perché viene scelto tra i cittadini.La nostra democrazia non è solo rappresentativa ma anche “diretta”. Il popolo ha degli strumenti detti “istituti di democrazia diretta” che gli permettono di partecipare attivamente alla vita politica del Paese. Attraverso il Referendum (abrogativo, confermativo, consultivo), l’iniziativa legislativa e le petizioni, il popolo può esercitare pienamente la sua sovranità. Tra gli istituti di democrazia diretta, il “referendum abrogativo” è quello più utilizzato e consente al popolo di esprimersi direttamente, eliminando quelle leggi, approvate dalla maggioranza parlamentare, che non corrispondono alla sua volontà.

                                                                                               Prof.ssa G. Ronsisvalle