“SE NE VANNO. Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro, di sacrifici.
Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi.
Se ne vanno mani indurite dai calli, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente. Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e cappello di carta di giornale.
Se ne vanno quelli della Lambretta, della Fiat 500 o 600, dei primi frigoriferi, della televisione in bianco e nero. Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruito questa nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato.
Se ne va l’esperienza, la comprensione, la pazienza, la resilienza, il rispetto, pregi oramai dimenticati.
Se ne vanno senza una carezza, senza che nessuno gli stringesse la mano, senza neanche un ultimo bacio.
Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio della intera umanità. L’Italia intera deve dirvi GRAZIE e accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di carezze…”
Immagine di grande fascino per le tristi vicende dei nostri giorni. Ho fatto girare la sua commovente immagine e la ringrazio per quanto sta facendo. ??
11-11-2020, San Martino di Tour
Mi ha chiamato ieri sera il mio amico Rodolfo, nel più totale sconforto. Quando è entrato alla SIP di Busto Arsizio, cinque anni dopo di me, lo hanno messo in squadra proprio col sottoscritto, il mio amico Rodolfo, per due anni. Capelli lunghi, tipo che non si lasciava inquadrare da nessuno e che nascondeva un grande desiderio di spiritualità. Quando capitavamo a lavorare dalle parti di Castiglione Olona, veniva volentieri a mangiare a casa mia e lo ricordava ieri sera, mentre piangeva, il mio amico Rodolfo, e della mia Simona piccolina, che adesso ha quarantasette anni. Si è ammalato presto, il mio amico Rodolfo, così pieno di desiderio di Dio e così presto in un crogiuolo che avrebbe stroncato chiunque, ma lui ha continuato a lavorare fuori, senza chiedere niente. L’ultimo anno che ho lavorato, ci siamo incontrati agli Istituti Superiori di Busto e mi ha parlato di quei monaci, brutti ossi della malora, che poi mi hanno fregato il figlio. Nel dicembre di quello stesso anno (2000), al mio amico Rodolfo hanno tolto anche lo stomaco; lo dissi al Chiccoli che lo tirò dentro a rispondere al 182. Non ricordo quanto durò ma fu lui a chiedere di tornare fuori: indomabile! Ormai in pensione, è venuto a mangiare da me, con l’altro amico, l’Emilio, e quanti begli aneddoti del lavoro sono gioiosamente affiorati, alla presenza di mio figlio che ascoltava.
Piangeva, ieri sera, il mio amico Rodolfo, per la crudeltà satanica dei potenti.
Coraggio Rodolfo, amico mio, anche il dottor Begher ti vuole bene.
Il tuo amico Pedro
Grazie Dottore, la Gentilezza Salverà il Mondo ?
E’ la storia di mia mamma,
mancata il 17 aprile di quest’anno.
Esattamente come l’ha descritta.
Appena ricevuto, mi ha lasciato al contempo, con tanta tristezza, ma anche la certezza che ” non so dove vadano quelli che scompaiono, ma so dove restano “(PICCOLO PRINCIPE), grazie Dottore…g
Divulghero questo suo.pensiero, caro dr.Begher.
Lo farò ‘ con le lacrime agli occhi e con il cuore gonfio di tristezza.
Lo farò pensando al volto di ognuno di loro, scavato dalle rughe e dalle sofferenze di una vita fatta di sacrifici, dolori, cadute e risalite.
Lo farò con il senso di colpa per non essere riusciti a proteggerli ed almeno accarezzarli nemmeno in questo triste momento.
Lo farò cercando di non farmi abbattere dallo sconforto: non me lo posso permettere! Sono anche io un medico, un pediatra di Libera scelta della provincia di Napoli ed ho il dovere di continuare a curare i miei piccoli pazienti ed a cercare di dare sicurezza ai loro genitori.
Lo farò, comunque reagendo con ottimismo : perché sono convinto che vinceremo questa guerra: dobbiamo riuscirci anche per loro che se ne vanno.
Grazie mille, collega, e buon lavoro.
Michele Saviano
Onore a Lei e a tutti i medici d’Italia! Dovrebbero insignirvi della medaglia al valore, perché questa che stiamo vivendo è una guerra e voi i nostri eroi sul campo.
Ho condiviso con amici le sue parole. Un pensiero profondo.
Grazie
Buonasera. Preme precisare che il brano “Se ne vanno” è stato erroneamente attribuito al Dr. Begher. Il vero autore della poesia è lo scrivente che l’ha pubblicata sul proprio profilo facebook il giorno 2 aprile scorso. Il sottoscritto ha avuto modo di contattare il dr. Begher, specialista in pensione da oramai alcuni anni, che era completamente all’oscuro che avessero utilizzato le sue generalità. Ha infatti dovuto pubblicare una smentita attraverso alcuni giornali locali. Mi ha anche pregato di provvedere a far eliminare i suoi dati ogni qualvolta venivano pubblicati associati alla mia poesia. Vi prego quindi di voler provvedere in tal senso. Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata. fulvio Marcellitti
Abbiamo provveduto ad eliminare l’attribuzione del brano al Dottor Begher. Grazie della segnalazione.
Grazie per questa
Preghiera che rileggero’ molte
Volte. Mi ha toccato il cuore.
Stima e affetto per il lavoro di
Medici e infermieri per la Vostra
Abnegazione.
Grazie all’Ospedale S. Maurizio
Che un giorno ha guarito mio
Figlio.