SAN MASSIMILIANO KOLBE

modello di fedeltà a Dio e agli uomini

 

 

Alla vigilia della festa dell’Assunta, il 14 agosto la Chiesa ricorda il martirio di San Massimiliano Kolbe, l’eroico frate che sfidò le SS con la preghiera e offrì la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia.
San Massimiliano Kolbe, fondatore della Milizia dell’Immacolata e sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, si dedicò all’apostolato mariano, soprattutto con la stampa; attirò attorno a sé tantissimi giovani desiderosi di condividere i suoi insegnamenti.

In seguito estese il suo apostolato missionario in Europa e in Asia; in Giappone lavorò come missionario per 6 anni; nel 1930 fondò a Nagasaki la “Città di Maria”, dove trovarono rifugio gli orfani dopo l’esplosione della bomba atomica.

Quando scoppiò la seconda guerra mondiale ritornò in Polonia per curare la sua malattia, cioè la tubercolosi. In quel periodo fu incarcerato e deportato in diversi luoghi di prigionia e giunto nel campo di sterminio di Auschwitz, si consegnò ai carnefici al posto di un compagno di prigione.
Con questo martirio ha dato testimonianza del suo grande amore per Dio e i fratelli.

Morì il 14 agosto del 1941, pronunciando le sue ultime parole: “AVE MARIA”.

Prof.ssa Giuseppina Ronsisvalle